"Ragazzi," proseguì il vocione, "nei miei viaggi nello spazio ho visto un bel po' di cose strabilianti. Ho visto Dyurnus, il pianeta con i petali che si chiudono di notte, e Pollices, il pianeta
magnetico autostoppista che si attacca all'orbita dei pianeti più grandi. Ho visto volare Myron, lo Stadio da un milione di posti dove si tennero le ultime olimpiadi spaziali. Ho fatto il bagno nel mare di Arutas dove si vede il fondo settemila metri sotto, e ho visto nuotare le balene trasparenti con il cuore luminoso.
Ho attraversato la giungla dei sigari giganti di Reemstma e il suo fumo pestilenziale, ho visto duelli di comete e matrimoni tra
mirtilli giganti. Ho visto i pornofunghi di Transpluto accoppiarsi in quaranta modi diversi, e ho catturato e tenuto in gabbia quattro piccoli arcobaleni di Tramuntium. Ho bevuto le nuvole ai quattro gusti del cielo di Freskho e ho fumato la marijuana del satellite Aptenodytes insieme a dodici pinguini, o almeno così
mi è sembrato dopo. Ma mai, dico mai, ho visto un posto bello come questo."
Stefano Benni, "Terra!"